sabato 19 ottobre 2013

L'ANIMA E LA SCIENZA



 La Teoria Quantistica della Coscienza

14 febbraio 2013

da ilnavigatorecurioso.it

Una teoria rivoluzionaria sostiene che l’anima umana è una delle strutture
fondamentali dell’Universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al
funzionamento delle leggi della fisica quantistica. Con la morte fisica, le
informazioni quantistiche che formano l’anima non vengono distrutte, ma
lasciano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’Universo.

Un medico e un fisico quantistico di fama mondiale, l’americano dott. Stuart
Hameroff e l’inglese Sir Roger Penrose, hanno sviluppato una teoria che
potrebbe dimostrare definitivamente l’esistenza dell’anima. Secondo la
Teoria Quantistica della Coscienza elaborata dai due scienziati, le nostre
anime sarebbero inserite all’interno di microstrutture chiamate
“microtubuli”, contenute all’interno delle nostre cellule cerebrali.

La loro idea nasce dal considerare il nostro cervello come una sorta di
“computer biologico”, equipaggiato con una rete di informazione sinaptica
composta da più di 100 miliardi di neuroni . Essi sostengono che la nostra
esperienza di coscienza è il risultato dell’interazione tra le informazioni
quantiche e i microtubuli, un processo che i due hanno definito “Orch-OR”
(Orchestrated Objective Reduction).

Con la morte corporea, i microtubuli perdono il loro stato quantico, ma le
informazioni in essi contenute non vengono distrutte. In parole povere, più
legate ad un linguaggio tradizionale, l’anima non muore, ma torna alla sua
sorgente.

“Quando il cuore smette di battere e il sangue non scorre più, i microtubuli
smettono di funzionare perdendo il loro stato quantico”, spiega il dott.
Hameroff, professore emerito presso il Dipartimento di Anestesiologia e
Psicologia e direttore del Centro di Studi sulla Coscienza presso
l’Università dell’Arizona.

“L’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta, non
può essere distrutta, ma viene riconsegnata al cosmo”.

“Quando un paziente torna a vivere dopo una breve esperienza di morte,
l’informazione quantistica torna a legarsi ai microtubuli, facendo
sperimentare alla persona i famosi casi di premorte”, spiega Hameroff al
Daily Mail. La grande portata di questa teoria è evidente: la coscienza
umana, così intesa non si esaurisce nell’interazione tra i neuroni del
nostro cervello, ma è un informazione quantistica in grado di esistere al di
fuori del corpo a tempo indeterminato. Si tratta di quella che per secoli le
religioni hanno definito “anima”.

Questa teoria scientifica si avvicina molto alla concezione religiosa
orientale dell’anima. Secondo il credo buddista e induista, l’anima è parte
integrante dell’Universo ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio.
L’esperienza corporea (o anche terrena, materiale), non sarebbe altro che
una fase dell’evoluzione spirituale della coscienza umana.

Ma anche le religioni del libro, quali l’Ebraismo, il Cristianesimo e
l’Islam, insegnano l’immortalità dell’anima. Chissà che questa teoria non
possa aprire una nuova stagione di confronto positivo tra la ragione e la
fede, la religione e la scienza.

http://en.wikipedia.org/wiki/Orchestrated_objective_reduction

http://it.wikipedia.org/wiki/Stuart_Hameroff

http://it.wikipedia.org/wiki/Roger_Penrose

http://www.arizona.edu/

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