martedì 20 marzo 2012

LA NATURA NON CI HA CREATI CARNIVORI



L'EVIDENZA FISIOLOGICO-STRUTTURALE DEL CORPO UMANO

Una via consapevole di contatto con sé, di rilassamento, di risveglio della
presenza, di risveglio dello spirito

Gli esseri umani sono molto spesso descritti come "onnivori": questo è
sbagliato. Tale classificazione è basata sull' "osservazione" che
normalmente essi si nutrono di una grande varietà di cibi vegetali e
animali. Tuttavia, cultura, tradizione e formazione giocano come elementi di
disturbo nella valutazione delle nostre pratiche alimentari.

Quindi, la mera osservazione non si può considerare come la tecnica migliore
nel cercare di identificare quale sia la dieta più "naturale" per l'uomo.
Per quanto la maggior parte degli esseri umani sia chiaramente onnivora dal
punto di vista "comportamentale", resta da chiarire se lo sia altrettanto da
un punto di vista strutturale-anatomico.

Focalizzarsi sull'anatomia e sulla fisiologia umana rappresenta il modo
migliore e più obiettivo di affrontare la questione. I mammiferi si sono
anatomicamente e fisiologicamente adattati a procurarsi e a consumare un
particolare tipo di cibo (è una pratica comune cercare di dedurre la
probabile dieta delle specie estinte attraverso l'esame delle
caratteristiche anatomiche dei loro resti fossili).

Quindi, dobbiamo osservare i mammiferi carnivori, erbivori ed onnivori per
individuare quali caratteristiche anatomo-fisiologiche sono associate ai
diversi tipi di dieta e comparare le nostre caratteristiche per vedere a
quale gruppo apparteniamo davvero.

Volendo definire un metodo per verificare se gli umani sono degli onnivori
naturali, la procedura dovrebbe essere questa:

definire una lista di caratteristiche fisiologiche e parametri biochimici di
tutte le specie naturalmente onnivore;

individuare le caratteristiche comuni a tutte le specie;

verificare la capacità discriminante di questa lista provando ad applicarla
a specie di cui è già noto che sono onnivore, per verificare la bontà del
test e infine, se questo test risulta accurato e corretto...

... verificare se i parametri della specie uomo soddisfano questo test.

MUSCOLI FACCIALI

Carnivori: ridotti, per permettere un'ampia apertura della bocca

Erbivori: ben sviluppati

Onnivori: ridotti

Umani: ben sviluppati

TIPO DI MANDIBOLA

Carnivori: ad angolo non ampio

Erbivori: ad angolo ampio

Onnivori: ad angolo non ampio

Umani: ad angolo ampio

POSIZIONE DELL'ARTICOLAZIONE MANDIBOLARE

Carnivori: sullo stesso piano dei denti molari

Erbivori: al di sopra del piano dei molari

Onnivori: sullo stesso piano dei denti molari

Umani: al di sopra del piano dei molari

MOVIMENTO MANDIBOLARE

Carnivori: tranciamento; minimo movimento laterale

Erbivori nessun tranciamento buon movimento laterale e ant.-posteriore

Onnivori: tranciamento; minimo movimento laterale

Umani: nessun tranciamento; buon movimento laterale e ant.-posteriore

PRINCIPALI MUSCOLI MANDIBOLARI

Carnivori: temporali

Erbivori: massetere e pterigoideo

Onnivori: temporali

Umani: massetere e pterigoideo

Apertura della bocca in rapporto alla dimensione della testa

Carnivori: grande

Erbivori: piccola

Onnivori: grande

Umani: piccola

DENTI INCISIVI

Carnivori: corti ed acuminati

Erbivori: ampi, piatti e a forma di spada

Onnivori: corti ed acuminati

Umani: ampi, piatti e a forma di spada

DENTI CANINI

Carnivori: lunghi, affilati e curvi

Erbivori: non taglienti e corti o lunghi (per difesa), o assenti

Onnivori: lunghi, affilati e curvi

Umani: corti e smussati

DENTI MOLARI

Carnivori: affilati, a forma di lama frastagliata

Erbivori: piatti con cuspidi, superfici complesse

Onnivori: a lame affilate e/o piatti

Umani: piatti con cuspidi nodulari

MASTICAZIONE

Carnivori: quasi nessuna; deglutizione del cibo intero

Erbivori: necessaria una prolungata masticazione

Onnivori: deglutizione del cibo quasi intero e/o semplice schiacciamento

Umani: necessaria una prolungata masticazione

SALIVA

Carnivori: assenza di enzimi digestivi

Erbivori: enzimi digestivi per i carboidrati

Onnivori: assenza di enzimi digestivi

Umani: enzimi digestivi per i carboidrati

TIPO DI STOMACO

Carnivori: semplice

Erbivori: semplice o a camere multiple

Onnivori: semplice

Umani: semplice

ACIDITÀ DELLO STOMACO

Carnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco

Erbivori: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco

Onnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco

Umani: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco

CAPACITÀ DELLO STOMACO

Carnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo

Erbivori: inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo

Onnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo

Umani: tra il 21% e il 27% del volume totale del tratto digestivo

LUNGHEZZA DELL'INTESTINO TENUE

Carnivori: da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo

Erbivori: da 10 a più di 12 volte la lunghezza del corpo

Onnivori: da 4 a 6 volte la lunghezza del corpo

Umani: da 10 a 11 volte la lunghezza del corpo

COLON

Carnivori: semplice, corto e liscio

Erbivori: lungo, complesso, può essere con anse

Onnivori: semplice, corto e liscio

Umani: lungo, con anse

FEGATO

Carnivori: può detossificare la vitamina A

Erbivori: non può detossificare la vitamina A

Onnivori: può detossificare la vitamina A

Umani: non può detossificare la vitamina A

RENI

Carnivori: urine estremamente concentrate

Erbivori: urine moderatamente concentrate

Onnivori: urine estremamente concentrate

Umani: urine moderatamente concentrate

UNGHIE

Carnivori: artigli affilati

Erbivori: unghie piatte o zoccoli

Onnivori: artigli affilati

Umani: unghie piatte

Tratto da "The Comparative Anatomy of Eating" di Milton R. Mills, M.D.

L'UOMO NON È UN CARNIVORO NATURALE

L'uomo non è carnivoro. L'organismo dell'uomo, contrariamente a quello dei
carnivori, non è fatto per mangiare cadaveri di animali perché ne rimane
intossicato a causa delle sostanze tossiche contenute nella carne stessa.

L'organismo di un animale carnivoro cerca di espellere la carne dal proprio
corpo con la massima velocità possibile, data la sua tossicità. Una riprova
di questo è data dal fatto che il suo intestino è lungo 3-6 volte il corpo,
mentre quello dell'uomo (e degli animali frugivori) è pari a 9-12 volte la
lunghezza del corpo. Inoltre le mucose spesse e muscolose dei carnivori
tollerano forti succhi gastrici, necessari alla digestione della carne,
mentre l'uomo ne rimane danneggiato.

L'essere umano appartiene all'ordine dei primati antropomorfi, per loro
natura frugivori, cioè atti a consumare frutti, foglie, semi. La
neurofisiologia, l'embriologia, l'anatomia comparata confermano come l'uomo
sia strutturato per cibarsi di frutti, germogli freschi, foglie tenere,
tuberi, radici e non di muscoli ossa ed interiora come i carnivori. Questi
infatti hanno conformazione dentale, patrimonio enzimatico, organi visivi,
strutture di offesa, caratteristiche di potenza e d'aggressività, apparato
digerente, intestinale, escretorio, sudorifero, circolatorio adatti ad
utilizzare l'alimento carneo anche come fonte glucidica, consumandolo crudo
e completo di interiora e sangue.

Gli esseri umani senza mezzi artificiali difficilmente sarebbero in grado di
cacciare. Molti sono ormai gli scienziati concordi nell'affermare che l'uomo
si è convertito a consumare muscoli di animali (in principio carogne) per
necessità legate alla inospitalità delle foreste nell'ambiente originario,
circa 2 milioni di anni fa nell'era Neozoica, periodo Pleistoccne. In
quell'epoca avvennero infatti glaciazioni, interglaciazioni (ritiro dei
ghiacciai e avvento di climi più caldi) e periodi di siccità contrapposti a
forti diluvi: eventi climatici instabili ed irregolari che decretarono la
riduzione di gran parte della vegetazione spontanea, nonché il mutare delle
foreste in savane.

L'Homo Habilis sarebbe dunque passato al carnivorismo per poter
sopravvivere, pagando però lo scotto di un accorciamento della vita media.
L'uomo è diventato carnivoro in epoche in cui non si conoscevano i danni
della carne: oggi solo gli esquimesi restano un popolo carnivoro per
necessità assoluta. Essi consumano non solo la carne ma anche gli organi
interni e le interiora e bevono il sangue. La durata media della vita di
questo popolo è di 25-30 anni. Muoiono vittime della arteriosclerosi causata
dall'alimentazione carnivora.

Oggi noi non ammazziamo direttamente le nostre vittime, ma ci serviamo di
intermediari che spesso non vediamo: i dipendenti dei mattatoi, i
cacciatori, i pescatori. In questo modo perdiamo un anello importante della
catena che unisce l'animale alla nostra tavola e questo sicuramente ci aiuta
a giustificare, in qualche modo, una tale ed inutile violenza.

Gli animali più forti e resistenti alle fatiche fisiche sono vegetariani:
l'elefante, il rinoceronte, l'ippopotamo, le scimmie antropomorfe
(scimpanzé, gorilla, etc.) e quelli che l'uomo ha sempre sfruttato per
eseguire lavori pesanti: il bue, il cavallo, l'asino. Gli animali prolifici
sono vegetariani: il coniglio. Gli animali longevi sono vegetariani:
l'elefante.

Tratto da: Noi siamo vegetariani… e tu?, realizzato da S. Benevento, F.
Chiaretti e A. Dolcini, distribuito da E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione
Animali), 1999
Fonte: reiki.info

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