venerdì 23 marzo 2012

IL CAVALLO CIECO CHE VINCE - LAGHAT

" Non vede ma percepisce ogni cosa. I suoi occhi interiori gli hanno
permesso di scoprire il mondo in modo eccezionale.
Lui non ha bisogno di vedere cosa c'è intorno a sè. Lo sa e basta. Ha
imparato a conoscere Federico, suo amico e allenatore, sa capire quando è
triste e quando è felice, quando è il momento di giocare e quando di
trottare.
Laghat (questo è il nome del cavallo), Federico lo riconoscerebbe tra mille
persone, e conosce bene quel legame unico che soltanto i grandi amici sanno
costruire. Lo sente quando sta per arrivare, prima ancora che si avvicini.
Questo è il mondo animale. Gli animali possiedono delle antenne
sensibilissime che vanno oltre la vista. Laghat è un cavallo di nove anni,
cieco dalla nascita a causa di una micosi.. E forse per necessita ha
sviluppato all'ennesima potenza tutti gli altri sensi
Ho sempre pensato agli animali come a esseri misteriosi che sanno più di
quello che esprimono con le loro mille manifestazioni che mi stupiscono ogni
giorno. Spesso si dice: gli manca solo la parola. A Laghat invece manca la
vista, almeno clinicamente. Ma questo non gli impedisce di essere uno
straordinario purosangue che corre, gareggia, stacca gli avversari e vince.
Proprio così. Vive e si allena a San Rossore,a Pisa, nato con la
competizione dentro. Ha già portato a casa diciannove vittorie in cinque
anni e una lunga serie di piazzamenti in giro per l'Italia.
Laghat ha un dono, una " luce dentro" come dice il suo amico, proprietario e
fantino, Federico. " Riesce ad orientarsi perfettamente in pista, non ha
alcun problema a stare in gruppo con gli altri cavalli." Neanche Federico,
che passa le giornate con lui, riesce a capire come sia possibile: "Avrà un
sesto senso che gli consente di evitare contatti e scontri con gli altri
cavalli; di certo posso dire di non avere mai avuto problemi a guidarlo, mi
segue, anzi risponde perfettamente ai comandi.".
Laghat è un cavallo fortunato invece che in un box vive in un capanno
attrezzato a San Rossore, dove si allena insieme alla compagna, una bella
cavalla grigia. " E quando torna arrabbiato dopo una gara andata male spesso
se la prende con lei". La cavalla. Certo non con Federico l'amico che lo
sostiene da sempre. Tra cavallo e fantino c'è l'umiltà consapevole che tutto
dipenda da una collaborazione, da un'alleanza, al di là di ogni presunzione.
Una fedeltà reciproca. Federico dimostra di aver riposto grande fiducia in
questo cavallo su cui nessuno avrebbe scommesso. Con amore e dedizione lo ha
educato con la consapevolezza che non si impone la propria volontà al
cavallo e che fermezza non vuol dire brutalità. Lui quel cavallo lo ama
davvero, non può essere solamente un mezzo per soddisfare un divertimento o
per vincere una coppa, è un amico vero.
Una storia bellissima che commuove il mondo, soprattutto gli appassionati
dell'ippica, che vedono in questa storia un esempio e una grande lezione su
come sia possibile, per gli animali, ma anche per gli esseri umani, superare
i propri limiti in nome della voglia di vincere. Laghat ha vinto."
(D,Mastromattei)
http://iltemporitrovatodiantonella.blogspot.it/2012/03/la-favola-del-cavallo-cieco.html


Nessun commento: