mercoledì 8 dicembre 2010

LA SCELTA VEGETARIANA NELLA TRADIZIONE CRISTIANA

La scelta vegetariana nella tradizione cristiana

da http://alimentazioneespiritualita.blogspot.com/

Agostino di Ippona (354-430), santo, vescovo, la sua mensa era parca e
frugale, composta di erbaggi e legumi.

Ambrogio di Milano (339-397), santo, vescovo, tra i primi dottori della
Chiesa latina, scrittore, fu assertore del regime vegetariano, escludeva
dalla sua mensa carne, pesce, uova e latticini, nutrendosi di erbaggi,
frutta e verdura. Diceva: “La carne fa cadere anche le aquile che volano”.

Antioco Eremita, visse fino a cento anni nutrendosi di verdure crude e
bevendo sola acqua.

Basilio Magno (330-379), santo, vescovo, dottore della Chiesa orientale,
padre del monachesimo orientale, legislatore monastico. Fondò una comunità
di asceti che si nutrivano solo di pane e verdure e bevevano solo acqua.

Benedetto da Norcia (480-547), santo, patriarca del cenobitismo occidentale,
nella sua regola il divieto assoluto della carne per i monaci e anche per i
bambini.

Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), santo e dottore della Chiesa, si
nutriva di pane, latte e zuppa di verdure. Affermava: “Troverete più nelle
foreste che nei libri”.

Bonaventura da Potenza (1651…), beato francescano, nella regola dei
Certosini da lui fondata l’astinenza totale dalle carni che estese pure ai
monaci ammalati: chi disobbediva a questa regola veniva espulso dall’Ordine.

Caterina da Siena (1347-1380), santa, dottore della Chiesa, una delle
maggiori scrittrici del XIV secolo, rinunciò alla carne fin da piccola
nutrendosi di pane, erbe crude e bevendo solo acqua.

Cesario d’Arles , santo, scrisse due regole, la prima per i monaci, la
seconda per le sacre Vergini del monastero di S. Giovanni Battista. In
questa regola era assolutamente vietato mangiare carni.

Chiara da Montefalco vissuta nel 13° secolo, si nutriva di frutta ed erbe
selvatiche e pur dormendo sopra un giaciglio fatto di sassi si conservò
sempre in salute.

Filippo Neri (1515-1595), dopo una visione non mangiò più carne o pesce e si
nutrì esclusivamente di pane, erba e qualche f rutto.

Francesca Romana (1384-1440), santa, sposa, madre, vedova esemplare. Operò
strepitosi miracoli. Fin da giovanissima si astenne dal vino e dalla carne.

Francesco di Paola (1416-1507), santo, eremita, fondatore dell’Ordine dei
Minimi, per la sua dieta parca e frugale fu chiamato dai suoi contemporanei
“mangiatore di radici”.

Fulgenzio di Ruspe, visse verso la fine del 5° secolo, santo, monaco e
vescovo, non mangiava mai carne.

Giacomo Minore, apostolo, cugino di Gesù vescovo di Gerusalemme. Secondo
Eusebio di Cesarea non mangiò mai carne di animali, né bevve vino.

Giovanni Battista, ultimo dei profeti ebrei, detto il precursore di Cristo,
si nutriva di focacce e miele.

Giovanni Bono (1169-1249), fondatore dell’ordine degli Eremiti, non mangiava
mai carne; consumava in una settimana quello che i loro confratelli
mangiavano in un giorno.

Giovanni d’Avila (1499-1569), santo, sacerdote, si nutriva di legumi e
frutta.

Giovanni Maria Vianney (1786-1859), santo e guida spirituale, si nutriva
quasi essenzialmente di patate.

Girolamo (345-419), santo e dottore della Chiesa, tradusse e revisionò la
Bibbia, auspicava il ritorno alla condizione antecedente il Peccato:
“L’astinenza dalla carne ricomincia con la venuta di Cristo”.

Giuseppe Cottolengo (1786-1842), santo, fondatore di 4 comunità femminili ed
una maschile ove la regola da lui stabilita prescriveva l’obbligo di non
consumare carne.

Gregorio da Nazianzeno (329-389), santo, vescovo, dottore della Chiesa
orientale, ritenuto il teologo più erudito mai vissuto, si riferisce che
mangiasse esclusivamente lupini.

Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), santo, sacerdote, scrittore, non
consumava né carne né pesce.

Matteo, apostolo, santo, evangelista. Clemente Alessandrino riporta che si
nutriva di frutta, semi ed erbaggi.

Migne (1800-1875), abate francese, riteneva l’astinenza dalla carne ciò che
maggiormente contribuiva alla perfezione e alla felicità dell’uomo.

Nicola da Tolentino (1245-1305), santo ed eremita agostiniano, si asteneva
da carne, pesce, latticini e dai condimenti con grasso.

Nilo ( 910-1004), santo, mangiava pane, legumi e frutti e beveva solo acqua.

Paconio (292-346), santo, iniziatore della vita cenobitica, fondatore di
numerosi monasteri ove i pasti erano a base di erbe, pane, olive, formaggi
con divieto assoluto di carne e vino.

Paolino di Nola (353-431), santo, osservò sempre l’astinenza dalle carni.

Pietro, apostolo, santo. Nei Ricognitinoum libros di Clemente Romano si
riferisce che si nutrisse di pane, olive e raramente erbe.

Pietro d’Alcantara (1499-1562), santo, asceta francescano, uno dei più
grandi mistici spagnoli, si nutriva tre volte a settimana consumando solo
piselli e fave.

Pietro il Galata, consumava solo pane ed acqua.

Pietro Regalado, santo, francescano di stretta osservanza, straordinario
taumaturgo, nelle comunità che fondò i membri si nutrivano solo di legumi,
estendendosi da carne e vino.

Pio V (1504-1572), santo, vescovo, cardinale e poi papa, si nutriva con erbe
e legumi.

Tommaso d’Aquino (1220-1274), santo, massimo rappresentante della Scolastica
medioevale, eminente teologo, riteneva che carni, latte e uova costituissero
il massimo incentivo alla lussuria.

Vincenzo Ferret (1350-1419) santo domenicano, è considerato il più grande
predicatore di tutti i tempi, si asteneva dalla carne.







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