mercoledì 1 aprile 2009

GIORNALE "LA GUIDA" CONTRO LA CACCIA- AGIREORA NETWORK


In questi giorni su un settimanale cuneese molto diffuso (20.000 abbonati) abbiamo ottenuto la pubblicazione di varie lettere nella
rubrica della posta per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle nuove aberranti proposte di modifica della attuale legge quadro sulla caccia.
Il direttore, Ezio Bernardi, si è mostrato a tal punto sensibile alla questione che nel numero dell'altro ieri, 27 marzo, in prima pagina, è
uscito con un bel pezzo di un suo giornalista apertamente contrario alla caccia e ai cacciatori.
Il gesto è stato molto coraggioso, essendo la provincia cuneese ad alta densità di cacciatori, ed è più che probabile che presto la redazione
del giornale si troverà seppellita da decine di lettere di protesta dei tanti che si sentono "offesi".
Sarà opportuno che le nostre mail di sostegno e approvazione siano molto ma molto superiori rispetto a quelle dei cacciatori, dimostrando così al
direttore che si sta muovendo nella direzione giusta, e che non è solo. Bastano anche solo due righe, ma personali. Più sotto è riportato l'articolo.

L'indirizzo del giornale è:
lettere@laguida.it

Raccomandazioni:
scrivete anche poche righe, ma vostre, senza fare copia-incolla di nessuna parte di questa mail; NON mandate la vostra lettera in copia ad
AgireOra, mandatela SOLO alla redazione. Grazie.



Ecco l'articolo:
Da “La Guida” di venerdì 27 marzo 2009

Un coro di “no” alla caccia indiscriminata
di Franco Vaccaro

"Si tratta di una proposta di legge che non è accettabile sotto nessun
punto di vista. In questo modo si svende un patrimonio che è di tutta
l'umanità per il divertimento di pochi".- è il commento di Ada Gazzola,
responsabile della sezione cuneese della Lipu riguardo il disegno di
legge sulla caccia, che verrà presto discusso dalla XIII commissione del
Senato.

La legge attualmente in vigore, la 157 del 1992, non è una legge sulla
caccia, ma di tutela della fauna; la caccia rappresenta l'eccezione -
sottolinea Paolo Balocco, responsabile del settore agricoltura della
Provincia (a cui fanno capo anche la caccia e la pesca) -. Compete alle
Regioni derogare alla legge; potrebbe così essere migliorata; forse non
era il caso di un nuovo provvedimento nazionale che stravolge tutto. Il
buon senso dovrebbe prevalere anche nella tutela della fauna. La caccia
è un'attività in decrescita: in Italia negli ultimi vent'anni i
cacciatori sono passati da un milione e 800.000 a 700.000, segno che
negli Italiani si sta imponendo una diversa sensibilità nei confronti
della fauna selvatica".

"Se venisse approvata, si tratterebbe di una legge anacronistica. La
caccia dovrebbe essere regolamentata a livello europeo, se non mondiale,
visto che, ad esempio, gli uccelli migratori, che attraversano interi
continenti, non sono patrimonio degli Italiani, ma dell'umanità -
evidenzia Ada Gazzola -. Non siamo a conoscenza del testo completo, ma è
trapelato che nel disegno di legge del senatore Franco Orsi, del Pdl, si
parla di estensione del calendario di caccia (compreso il periodo, ora
escluso, con presenza di neve al suolo), dell'aumento delle specie
tacciabili, dell'estensione oraria della caccia agli uccelli migratori,
dell'apertura della caccia lungo le rotte migratorie, della
liberalizzazione dei richiami vivi; inoltre scompare la definizione di
specie superprotette, si apre la caccia nelle aree protette, viene
abolita la disciplina regionale dell'imbalsamazione di tutte le specie.
Per non parlare della possibilità per i ragazzi che abbiano compiuto
solo 16 anni di avere un 'attestato di tirocinio per poter sparare".

"Si tratta di una vera assurdità - prosegue Gazzola - . Già dal 2006
l'Italia è in procedura d'infrazione presso 1'Ue a causa di alcune
deroghe regionali riguardo alla caccia agli uccelli.

Questo vuol dire che se non vengono eliminate queste deroghe, lo Stato
italiano verrà condannato a una sanzione pari ad alcune centinaia di
migliaia di euro al giorno. Soldi che verranno pagati da tutti i
cittadini italiani, non solo dall'irrilevante minoranza costituita dai
cacciatori. E poi, sono convinta che solo una minoranza dei cacciatori
sia d'accordo con una legge simile, che rischia di eliminare per sempre
certe specie di animali, che così non potranno neanche più essere
cacciate!".

"Se la legge venisse approvata in questi termini, si tornerebbe indietro
di 50 anni - ribadisce ancora la presidente della Lipu cuneese -. A quei
tempi la caccia poteva essere in parte giustificata come indispensabile
mezzo per integrare, specie in alcune zone della penisola, l'apporto
alimentare di una famiglia. Ora questa necessità non esiste più, e anche
l'aspetto ludico-sportivo mi pare solo una scusa per poter liberare
impunemente l'istinto predatore di alcuni soggetti della razza umana.
Quello che non riesco a comprendere è il fatto di come possa una piccola
minoranza di soggetti prevaricare sull'interesse di una grande
maggioranza. Secondo una recente indagine, l'85% degli Italiani sarebbe
contrario a un inasprimento della caccia, mentre i174% sarebbe per
l'abolizione totale dell'attività venatoria. Non è pensabile che i
ragazzi di 16 anni non possono guidare l'automobile, non possono votare,
la loro firma non conta niente e invece potranno tranquillamente
imbracciare la doppietta e sparare. Ci sono voluti vent'anni per far
smettere di sparare agli uccelli migratori sullo stretto di Messina (e i
volontari delle associazioni ambientaliste le hanno letteralmente prese
di santa ragione dai cacciatori...) e ora lo si potrà fare impunemente
dovunque. Già così gli uccelli subiscono le conseguenze di un ambiente
rovinato dall'uomo (basti pensare che la vita media dei comuni
passerotti si è dimezzata)... d'ora in poi verranno letteralmente
sterminati".

Non è solo la Lega italiana per la protezione degli uccelli a opporsi a
questo disegno di legge, e su vari siti internet è tutto un fiorire di
iniziative di opposizione all'iniziativa del senatore Orsi: dalla
raccolta di firme all'invito di scrivere e spedire per posta una vera
lettera (pare che questo vecchio sistema sia molto più efficace delle
e-mail, che vengono cestinate appena arrivano), che esprima il fermo ma
garbato dissenso. "Sicuramente dietro a questo disegno di legge c'è
l'interesse delle fabbriche di armi e delle associazioni di cacciatori
di alcune regioni (Lombardia, Veneto, Liguria...) - afferma Gazzola -.
Ma i politici che approveranno questo provvedimento non si rendono conto
che i cacciatori sono solo 700.000, mentre la maggioranza degli Italiani
è contraria alla caccia.


Da: AgireOra Network info@agireora.org

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