martedì 9 settembre 2008

COSA SUCCEDE QUANDO DICIAMO LE BUGIE?



La parola agli psicologi ((:


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Due compagnie private americane - la Cephos e la No Lie MRI - stanno puntando su un tipo di tecnica, la risonanza magnetica funzionale, che misura le variazioni del flusso di sangue al cervello per individuare le aree cerebrali che si attivano durante lo svolgimento di un certo compito.

"Negli ultimi anni, questa tecnica è stata molto utilizzata per cercare di localizzare la sede cerebrale di varie funzioni cognitive. Così, per esempio, si è scoperto che quando diciamo una bugia il cervello lavora di più, attivando due aree in particolare: la corteccia frontale dorso-laterale e la corteccia cingolata anteriore", spiega Giuseppe Sartori, direttore del Master in Psicopatologia e Neuropsicologia Forense all'università di Padova.

Il gioco sembra facile: basta fare una domanda a un sospettato e guardare cosa accade nel suo cervello. Ad approfittarne, oltre a governi a caccia di terroristi e giudici a caccia di colpevoli, potrebbero essere anche datori di lavoro a caccia di impiegati leali e fedeli. In realtà, però, non siamo ancora a questo punto: negli studi condotti alla Cephos e alla No Lie MRI (che pure sperano di commercializzare a breve la loro macchina della verità) la tecnica ha dimostrato un'accuratezza dell'80-90 per cento. Ancora troppo bassa rispetto alla richiesta della Corte Suprema degli Stati Uniti, che è del 95 per cento.

http://dweb.repubblica.it/dweb/2007/05/12/attualita/attualita/079inc54879.html


Una bugia ripetuta più volte diventa una mezza verità così diceva il ministro della propaganda del nazismo Goebbels.

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