domenica 11 maggio 2008

LA DISPEPSIA


TRATTAMENTI YOGICI
compilato da P.R.Sarkar

LA DISPEPSIA
SINTOMI

Alitosi, annacquamento della bocca, di­latazione dello stomaco, perdita di appetito, avversione per il cibo, gas intestinali, debolezza fisica, irritabilità, costi­pa­zione o feci sciolte contenenti particelle di cibo.

CAUSE

Quando si assume il cibo, esso viene convertito in una massa succosa con l'aiuto dei fluidi digestivi, quindi viene trasformato in sangue. Il sangue è la sostanza più importante pre­sente nel corpo. Frutti, radici, vegetali a foglia verde ed altri cibi di tipo alcalino, dopo essere stati digeriti, mantengono la vitalità del sangue incrementando la sua componente alcalina; i cibi grassi ed i carboidrati, invece, ne aumentano l'acidità. Se si ha un aumento sproporzionato di acidità nel sangue, allora la milza, il fegato, il cuore, i reni, ecc., che sono organi di pu­rifica­zione del nostro sangue, vengono sottoposti ad uno sforzo eccessivo. Come conseguenza, questi organi, essendo oberati di lavoro per purificare il sangue, diventano gradualmente così de­boli che alla fine non riescono a compiere la loro funzione in modo appropriato.
Dal momento che i diversi tipi di frutti succosi possono venir facilmente digeriti nei loro stessi liquidi, la bile prodotta dal fegato non deve fare molto lavoro per digerirli. Invece, per di­gerire gli amidi ed i carboidrati, la saliva prodotta nella bocca deve fornire un aiuto nella fase preliminare. La masticazione del cibo apporta un'adeguata quantità di saliva in bocca. Non appena il cibo mescolato alla saliva entra nello stomaco, il fegato ed il pancreas entrano in azione secernendo la bile ed i fluidi di­gestivi. Pertanto, finché il cibo non verrà ben masticato, il fegato non potrà mai funzionare in modo adeguato.
Se la quantità di cibo non-vegetariano è grande, gli organi in­terni diverranno in definitiva deboli a causa dell'aumento di acidità nel sangue. Quando poi il cibo proveniente dallo stomaco, essendo già stato parzialmente digerito dai succhi emessi dal fegato entra nel canale duodenale, il pancreas indebolito sarà incapace di secernere un'adeguata quantità del suo fluido dige­stivo. Come risultato, il cibo parzialmente digerito non vie­ne completamente convertito in rasa (chilo).
Ne consegue che que­sto cibo, digerito solo in parte, gradualmente si decompone all'in­terno del duodeno e quindi ostruisce parzialmente l'inte­stino. Il cibo decomposto forma all'interno del corpo un gas velenoso che il sistema respiratorio non riesce a purificare ed inoltre porta i contenuti acidi del sangue a livelli eccessivi. Questa condi­zione è chiamata "indigestione" o "dispepsia".
Sebbene la dispepsia non sia in se stessa letale, può tutta­via diventare la causa di numerose malattie letali. Nella vita socia­le, la dispepsia aggrava le tendenze astiose delle persone e le rende estremamente irritabili. Dalla dispepsia possono insor­gere ulcere allo stomaco, all'intestino e al retto, costipazione e serie dissenterie.

DIETA

Zuppa di vegetali verdi con riso vecchio bollito (grani vecchi di alcuni anni); in caso di diarrea, curd (latte cagliato, yogurt); in caso di costipazione, curd fatto con latte di bufala mescolato ad acqua e preso con un po' di zucchero. Si ricordi che la curd-water (acqua di yogurt) è particolarmente benefica per i malati di dispepsia.

"Bevi latte alla fine della giornata,
Bevi acqua all'alba,
Bevi curd-water dopo il pranzo di mezzogiorno,
Se fai questo, che bisogno c'è del dottore?"

CONSIGLI

La dispepsia ha origine da abitudini alimentari squili­brate. Mangiare quando non si è affamati o si è solo parzialmente affamati è molto dannoso per questa malattia. Così lo è pure man­giare a lungo cibi sostanziosi, usare bevande alcoliche, prendere cibi saporiti solo per golosità, non fare una siesta dopo il pranzo prima di correre in ufficio, o farsi una scorpacciata (se­condo le scritture è consigliabile riempire lo stomaco per metà di cibo, per un quarto di acqua e mantenere l'altro quarto vuoto per il libero movimento dell'aria).


E` meglio non fare colazione o non prendere alcun spuntino po­meridiano finché la malattia non è completamente guarita. Tutta­via, se ci si sente affamati, si possono prendere alcuni frutti succosi dolci o acidi, in particolare quelli di tipo semi-acido come il mango, l'ananas, il jam di qualsiasi agrume (sebbene gli agrumi appartengano al tipo acido, il loro effetto nel corpo è alcalino), oppure, in caso di stitichezza, la papaia. E' impor­tante ricordare che i cibi acidi come il limone e il curd (latte cagliato, yogurt) do­vrebbero essere presi con un po' di acqua e sale.
Tutti i tipi di cibo non-vegetariano, fatta eccezione per i pe­sci piccoli, sono dannosi per i pazienti affetti da dispepsia. Carne e uova sono veleno. Tutte le bevande alcoliche aggravano la costipazione per cui anch'esse sono da evitare.


Con la dispepsia è indispensabile fare una passeggiata all'aria fresca e compiere ogni giorno un po' di lavoro fisico. E` sconsi­gliato dormire durante il giorno e rimanere svegli la notte. E` meglio cenare prima delle ore 20.00 ed è molto utile poi fare una breve passeggiata dopo cena.

I legumi sono un cibo alcalino ma sostanzioso per cui non si devono mangiare in caso di dispepsia.
E`conveniente prendere il cibo o defecare quando il flusso principale del respiro avviene attraverso la narice destra. Anche dopo aver mangiato è auspicabile che il flusso principale del respiro continui a passare per un certo tempo attraverso la nari­ce destra poiché quello è il momento in cui le ghiandole digesti­ve iniziano a secernere una sufficiente quantità di fluidi per aiutare la digestione.


E` consigliabile l'osservanza del digiuno nei giorni di Ekada­shii ( 11 giorni dopo la luna piena e la luna nuova) e la regolazione della dieta nelle sere di Purnima ( luna piena ) e Amava­sya ( luna nuova) prendendo in quelle due sere solo un po' di latte, frutta o cibi secchi.

ALCUNI RIMEDI

1. Prendere prima dei pasti 0,75 grammi ca. di assafetida (Ferula foetida Regel) fritta in ghee (burro in­diano di bu­fala raffinato) e mescolata con un'uguale quantità di sal­gemma.
2. Prendere della noce di cocco secca tagliuzzata o la polpa di una noce di cocco matura assieme ad una foglia preparata di betel (Piper betle Linn.) o con dei semi di anice.

1 commento:

Fabio ha detto...

Cerco di convincere la ditta Aboca della mia città a produrre un "Amaro Aboca": non un lassativo come l'Amaro Medicinale Giuliani ma un buon digestivo a bassa gradazione alcolica e con pochi zuccheri.

L'amaro è impreziosito dalla componente vegetale e dalle erbe medicinali. Un vero prodotto fitoterapico!

Inoltre un artefice della buona digestione è l'alcol. L'amarezza data dalle erbe comporta salivazione e aumento dei succhi gastrici ma l'alcol, oltre a questa ultima azione, elimina anche il senso di pienezza e pesantezza tipico di un dopo pasto, in quanto agisce sul sistema nervoso.

Gli amari in vendita vantano tutti "un'antica ricetta" ma io penso che un amaro formulato alla luce delle moderne conoscenze erboristiche possa essere davvero efficace ed avere successo.